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La Chiesa

SCHEDA N. 5 : LA CHIESA DI DIO

1. ALCUNE RIFLESSIONI
a) La solidarietà
A Tor Bella Monaca esiste anche un'altra faccia: quella della solidarietà..Famiglie di persone perbene impegnate nelle attività sociali che nelle parrocchie, nelle scuole, con lo sport provano a tirare su una generazione diversa, che riscatti il quartiere agli occhi della gente. Famiglie che si aiutano l'un l'altra.....C'è una grande collaborazione con la parrocchia del territorio..sono moltissime le famiglie che escono dalle quattro mura di casa e si impegnano per dare una mano agli altri-racconta il parroco don Riccardo Viel- tante le associazioni presenti sul territorio.
Giampaolo, impiegato delle metropolitane, dice :"Tante volte ho pensato di cambiare casa ma poi mi sono detto: non fare il vigliacco. Se ognuno di noi si rimbocca le maniche e fa qualcosa per questo quartiere anche Tor Bella Monaca può riscattarsi. Con l'impegno sociale, la collaborazione con la scuola, con la parrocchia. I miei figli sono cresciuti in mezzo alle baby gang di periferia e sa cosa fa mia figlia di ventun anni quando non lavora? Mi aiuta nella casa famiglia della parrocchia dove insegno gratuitamente computer a 16 ragazzi di famiglie disagiate".(Dalla Cronaca di Roma del Messaggero di Sabato 4 Ottobre 2008)

b) Vivere nella Chiesa oggi: due domande al card. Martini
1.Come si può vivere nella Chiesa oggi?
Oggi è difficile far parte della Chiesa ed esserne soltanto un membro passivo. Ma chi agisce e assume responsabilità può cambiare molte cose. Da giovane e anche in seguito, da vescovo, il lavoro con i giovani è stato quello che mi ha aiutato di più a essere cristiano. Possiamo dire, come Paolo: io sono un "altro Cristo". Egli non ha oggi altre mani, altra bocca che la tua e la mia. Se ti metti a disposizione di Cristo, se sai che sostieni la sua Chiesa, imparerai ad amarla. Anche quando ti fa soffrire.

2.Oggi c'è mercato della spiritualità: esoterismo, buddhismo, yoga. Come può la Chiesa affermarsi e conquistare la gioventù?
Il buddhismo e lo yoga possono essere meravigliosi aiuti per una vita spirituale profonda, ma lo sono anche, a maggior ragione, gli esercizi spirituali di sant'Ignazio. A distinguerci dagli altri sono Gesù e il suo cammino. Sul mercato delle offerte religiose e pseudo religiose, il cristiano può affermarsi soltanto se conosce Gesù. Un cristiano impara a conoscere la Bibbia; si presenterà in nome di Gesù, visiterà i detenuti, allevierà la malattia e difenderà la giustizia. Un cristiano cattolico riceve Gesù nella comunione. La Chiesa ha bisogno della gioventù, che è in grado di sviluppare nuove forme spirituali. Non vorrei, tuttavia, rinunciare agli anziani, che sono cristiani fedeli e con il loro esempio insegnano ai bambini. La fede in Dio e l'amicizia con Gesù vengono tramandate di generazione in generazione. (Da C.M. Martini-G. Sporschill, Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede, 2008)

2. IL PENSIERO DELL'APOSTOLO PAOLO SULLA CHIESA
UNITI IN CRISTO (1 Cor 1,10-17)
[10]Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti. [11]Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. [12]Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: "Io sono di Paolo", "Io invece sono di Apollo", "E io di Cefa", "E io di Cristo!".
[13]Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? [14]Ringrazio Dio di non aver battezzato nessuno di voi, se non Crispo e Gaio, [15]perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome. [16]Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefana, ma degli altri non so se abbia battezzato alcuno. [17]Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. [18]La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. [ 1 Cor 1,10,17)

La prima Lettera ai Corinzi ci permette di cogliere la situazione e le difficoltà interne di una comunità giovane e di vedere quale fosse il suo rapporto con il mondo pagano circostante, quali problemi ne derivassero, quali fosse la sua vita liturgica. Nella I parte della Lettera, Paolo tratta il tema delle divisioni nella Comunità (1,10-4,21). Egli attacca le fazioni che sono sorte a Corinto e l'eccessiva importanza data ai singoli missionari e maestri. Attraverso la forma linguistica del paradosso, Paolo mostra ai suoi destinatari l'assurdità delle loro divisioni. Il Cristo non si può smembrare o dividere come se appartenesse ad una sola parte: l'evento della croce e del battesimo sono irripetibili. Uno solo è il fondamento della Chiesa: Cristo..

A FORMARE LO STESSO CORPO
Ef 3, 5-13
[5]Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: [6]che i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo, [7]del quale sono divenuto ministro per il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù dell'efficacia della sua potenza. [8]A me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, [9]e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, [10]perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio, [11]secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, [12]il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui. [13]Vi prego quindi di non perdervi d'animo per le mie tribolazioni per voi; sono gloria vostra.

Col. 1, 15-17
[15]Egli è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
[16]poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
[17]Egli è prima di tutte le cose
e tutte sussistono in lui.

Il "mistero" è il piano salvifico di Dio nascosto dall'eternità e rivelato in Gesù Cristo. A Paolo e a coloro su cui si fonda la Chiesa, cioè i santi apostoli e i profeti nello Spirito, è comunicata la volontà di Dio: quella di annunciare il vangelo a tutti i popoli. Gesù è il capo ed il termine finale dell'universo e di tutta la storia ( Col 1,12-23). La prospettiva paolina è fortemente cristocentrica.

CON CARISMI DIVERSI (1 Cor 12, 4-13)
[4]Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; [5]vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; [6]vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. [7]E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: [8]a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; [9]a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; [10]a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. [11]Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. [12]Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. [13]E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.
Carismi, ministeri e azioni, sebbene diversamente ripartiti, sono da ricondursi al medesimo Dio, che si rivela anche come Signore e Spirito. Attraverso una triplice parallela affermazione, Paolo vuole mettere in rilievo come la diversità dei doni nei componenti della comunità derivano dall'unico Dio. L'unicità dello Spirito è dunque alla base della varietà dei doni. Attraverso l'immagine del corpo, formato da molte membra, Paolo propone l'immagine della chiesa come corpo di Cristo.

3. LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO XVI

La Chiesa, pur essendo corpo, è corpo di Cristo e quindi un corpo spirituale, come dice san Paolo. E' una realtà spirituale. Mi sembra questo molto importante: che la gente possa vedere che la Chiesa non è una organizzazione sovranazionale, non è un corpo amministrativo o di potere, non è una agenzia sociale, benché faccia un lavoro sociale e sovranazionale, ma è un corpo spirituale. (Discorso, 22.2.07).

4. SCEGLIAMO UN IMPEGNO

A partire dai testi di Paolo, riflettiamo su quello che significa per noi oggi "essere chiesa". Cerchiamo di conoscere meglio la nostra realtà ecclesiale e il significato della nostra presenza nella chiesa locale. Proponiamoci di far conoscere l'annuncio del Vangelo nei modi che saranno più opportuni.

5. PREGHIERA CONCLUSIVA

Signore Gesù, nostra salvezza,
fedele alla missione ricevuta dal Padre,
Tu hai seminato nel mondo
la tua parola di Verità e di Amore
e hai affidato alla Chiesa
il compito di evangelizzare.
Fa' che sull'esempio di san Paolo
anche noi ci dedichiamo
al servizio del Vangelo.


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