Oggi, nella basilica della Quercia, abbiamo salutato nel suo ritorno alla casa del Padre la nostra Maria Quatrini. Maria ha guidato l’Azione Cattolica negli anni ’80, attraversando un periodo segnato da incomprensioni, divisioni e sofferenze all’interno del mondo ecclesiale; un tempo che lei seppe affrontare con la sapienza di tenere sempre il cammino dell’Associazione sulla via della fedeltà a Cristo e alla Chiesa.
Nata in una bella famiglia, era la prima di otto figli. Insegnante elementare, educatrice per vocazione ha trovato nell’Azione Cattolica il terreno favorevole per il suo impegno nella gioventù femminile, tra i fanciulli, con le donne. Dal 1980 al 1989 è stata Presidente diocesana accompagnando il processo di unificazione delle associazioni di Viterbo, Montefiascone, Acquapendente, Bagnoregio con sei anni di anticipo rispetto all’unione della diocesi decretata da papa Giovanni Paolo II.
Il suo servizio si applicò quindi alla Caritas diocesana, dove il vescovo Fiorino le chiese di seguire l’avvio di nuove attività, come la Mensa per i poveri, il centro di ospitalità notturna “La Tenda”, il laboratorio Caritas parrocchiali.
La sua cura delle relazioni con volontari e bisognosi, l’attenta valutazione di ogni intervento, la sua presenza confortante sono sempre state d’esempio e costituiscono forse l’eredità più bella e feconda.
Una severa forma di Parkinson le ha progressivamente limitato le possibilità di muoversi, parlare, perfino respirare. Ospite di “Villa Rita agli Ulivi” dal luglio 2017 è stata anche lì elemento di comunione e di evangelizzazione: preparava i lettori per le celebrazioni eucaristiche e tutti le volevano bene. Negli ultimi giorni non poteva più uscire dalla sua camera, ma chi passava a trovarla la salutava sempre con affetto e assicurava di pregare per lei.
Nella sua omelia al funerale, il vescovo Lino ha definito Maria “serva buona e fedele. Il vangelo ha caratterizzato il suo servizio di in Caritas per la dedizione con cui ha coinvolto tantissime persone. Ma qual è il segreto della sua vita? L’incontro con il Signore, la fede profonda, la sua libertà da tutto e da tutti, l’amore per il Signore che vedeva nei poveri e nei sofferenti. Grazie Maria per questo esempio. Gli esempi attraggono. Chiediamoci se il Signore è anche per noi il tesoro della vita. Maria interceda per Caritas, per i sacerdoti e susciti nuovi collaboratori per la chiesa e la società”.
La affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre con le parole del salmista…
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene».
Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.