Un Primo maggio dal forte senso associativo e di comunione quello vissuto grazie ai primi due gruppi che hanno colto l’invito a respirare l’aria di casa per tutta l’Azione Cattolica lì dove riposano Mario Fani e Santa Rosa. Reduci dalle festose fatiche del giorno prima in Piazza San Pietro, abbiamo cercato di trasmettere il senso dell’accoglienza nella vera gioia. E nella gratitudine di chi riscopre negli occhi degli altri la forza delle radici su cui costruisce il servizio alla Chiesa e al mondo. Continua la lettura di #AC150: i primi pellegrini vengono dalla Lombardia!
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#AC150: UN INVITO A CASA “NOSTRA”!
Questo è un post che si rivolge più che alla nostra Azione Cattolica diocesana, a tutte le AC delle altre diocesi e parrocchie sparse in tutta Italia. A loro, va il nostro invito a venire a vivere un momento di questo lungo Giubileo associativo a Viterbo, lì dove l’Azione Cattolica ebbe la sua prima intuizione nel cuore e nella fede di un giovane del XIX secolo: Mario Fani.
1, 2, 3… per la Pace io e te!
Costruire una città fatta di Pace. Questo il senso della Festa della Pace organizzata dall’Azione Cattolica dei Ragazzi lo scorso 12 febbraio e che ha visto la partecipazione dei gruppi A.C.R. di Arlena e delle parrocchie del Sacro Cuore e di Sant’Angelo in Spatha di Viterbo.
La giornata, luminosa e soleggiata, è iniziata al Santuario di Santa Rosa a Viterbo, grazie anche all’accoglienza sempre disponibile delle suore Alcantarine. Qui i ragazzi, dopo la preghiera iniziale guidata da don Pier Paolo, hanno potuto riflettere sul brano biblico su cui quest’anno si concentra il cammino dell’Associazione: il Vangelo delle beatitudini, ovviamente a misura di bambino!
Divisi in gruppi i partecipanti hanno rappresentato e disegnato le beatitudini come le vedono loro: se ci si prende cura gli uni degli altri, impegnandosi a portare un sorriso a chi è nel bisogno, allora saremo beati anche noi, perché il Signore può trasformare il lamento in danza.
La mattinata è poi proseguita con la marcia della pace lungo le strade del centro di Viterbo fino all’oratorio di Santa Maria della Verità; attraverso gli slogan e i bans i ragazzi hanno capito che la pace inizia da loro e che Dio può soltanto indicarci la via ed accompagnarci.
Il progetto di Pace 2017 dell’Azione Cattolica si chiama Costruiamo la Pace e intende richiamare l’attenzione alla cura dell’altro e all’importanza di non lasciare indietro nessuno nella costruzione di un mondo più bello che può essere ancora casa per tutti e per ciascuno. Proprio per questo nel pomeriggio è stato chiesto ai ragazzi di costruire realmente con del materiale cartaceo di recupero (senza sprechi inutili!) il proprio quartiere della Città della Pace.
La festa si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa, alla quale hanno preso parte anche i genitori dei ragazzi, che hanno potuto avere un breve assaggio delle esperienze maturate dai propri figli. In particolare, come ha ricordato nell’omelia don Pier Paolo, per fare la pace c’è bisogno degli altri, non si fa da soli. E anche le occasioni di discordia possono essere l’occasione per ricominciare daccapo a costruire una fratellanza nuova.
Un grazie di cuore dall’equipe diocesana va a tutti i ragazzi, gli educatori e i genitori che hanno voluto partecipare e che hanno reso questa giornata speciale.
Chiara Pasquini
responsabile diocesana ACR
Con la tenacia della speranza e l’audacia dell’improbabile
Sono state giornate dense di emozioni e di contenuti, quelle che hanno segnato la XIII Assemblea diocesana elettiva dell’Azione Cattolica diocesana, occasione per riscoprire radici profetiche e preziosi della più antica associazione ecclesiale. Nata proprio qui, a Viterbo, per opera del giovane Mario Fani 150 anni fa. Le prime riunioni del circolo intitolato a Santa Rosa, infatti, sono datate 1867, mentre il primo statuto è del 1868. Il tempo che arriva sarà quindi segnato da uno straordinario “Giubileo associativo”, che avrà il suo inizio il 29 aprile del prossimo anno in piazza San Pietro con l’incontro nazionale di tutti i soci di AC con Papa Francesco. E quindi un percorso che vedrà Viterbo al cuore di numerosi eventi. Continua la lettura di Con la tenacia della speranza e l’audacia dell’improbabile
N CAMMINO PER… FARE NUOVE TUTTE LE COSE / 5
Ormai a ridosso dell’evento del 22 ottobre, quando saranno con noi Marco Tarquinio (direttore del quotidiano Avvenire) e Rita Visini (Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio) per ragionare su come da cristiani possiamo Fare nuove tutte le cose, ecco un ulteriore contributo al nostro cammino che culminerà questo sabato alle ore 17 nella chiesa di Sant’Egidio a Corso Italia a Viterbo.
Dopo quelli dedicati a giustizia e misericordia, lavoro e povertà, famiglia ed emergenza educativa, spiritualità laicale eccoci a confrontarci su quella che pare un’urgenza del nostro tempo: conciliare l’aspirazione alla pace e il dialogo tra le fedi.
Ci aiuta su questo versante padre Antonio Bagnulo, frate cappuccino, cappellano del carcere Mammagialla e responsabile in diocesi del Movimento dei Focolari.
Costruire la fratellanza universale
I mezzi di informazione ci tengono al corrente dei tempi critici in cui viviamo oggi, giorni di contrasti e di vari conflitti armati nelle diverse parti del pianeta, mascherati dalle motivazioni le più differenti, da quello religioso tanto abusato e quello etnico e culturale, da quello politico a quello ideologico, senza mai ammettere quello vero e sempre nascosto e cioè l’affermazione della propria supremazia economica, calpestando per questo anche il valore della vita altrui e di suoi diritti fondamentali.
Oggi nella difficile gestazione di una civiltà planetaria e nell’ottavo decennio della bomba atomica, appare in tutta la potenza profetica il magistero di Giovanni XXIII, il papa della Pace e la prospettiva di speranza che ha nutrito: concepire l’appartenenza comune a un intreccio globale di solidarietà come l’unica condizione possibile per il futuro dell’umanità; trasformare il dato di fatto dell’interdipendenza planetaria nel compito di costruire una “civiltà della terra”, di inaugurare una rivoluzione antropologica verso la convivenza della diversità nell’unità della famiglia umana.
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