Noi ci saremo lunedì 6 maggio. Scenderemo in Piazza del Plebiscito alle 21.30 per marciare silenziosamente per le vie della nostra città ferita. Perché gli ultimi dolorosi episodi di cronaca nera sono un colpo inferto a tutto il nostro tessuto civile e sociale. Una violenza sessuale filmata e diffusa con cinico disprezzo; un omicidio efferato commesso in pieno giorno e accanto a una scuola all’ora di uscita dei bambini. Casi che non giungono isolati, ma come ultimi, feroci anelli di una catena di più o meno gravi cadute in un baratro di aggressività, intolleranza, indifferenza.
Per questo manifesteremo: per ribadire il necessario impegno di istituzioni laiche ed ecclesiali, mondo dell’associazionismo e del volontariato e di ogni singolo cittadino affinché la nostra Viterbo (che da alcuni anni, non lo scordiamo, fa parte della rete delle “città della fraternità”) sappia costruire e custodire un tessuto solidale, attento alle esigenze dei più deboli e indifesi, capace di relazioni forti e accoglienti. Non si tratta solo di chiedere maggiori interventi di ordine pubblico (che siamo certi le autorità preposte cercheranno di mettere in campo), ma soprattutto di sentirci, tutti e ciascuno, corresponsabili del bene comune, della legalità, del rispetto reciproco, senza stancarci di avviare e portare avanti percorsi di umanità laddove sembra esserci spazio solo per la violenza e il sopruso.
E il silenzio con cui sfileremo per le vie del centro non sarà segno di resa, ma occasione di pensiero e riflessione, testimonianza senza etichette di un senso civico desideroso di generare comunità, sola strada per arrivare a una città più sicura perché davvero “tutta d’un sentimento”.
Azione Cattolica diocesana, Acli di Viterbo, Caritas, Gavac, Movimento dei Focolari, Associazione Polisgens, Ucsi Viterbo e gli scout del Masci e dei gruppi Agesci VT4 e VT5